zeschi italiani, che fu edito dall'Autore nella Rivista quadrimestrale, (aprile 1819), e poi tradotto e pubblicato in Milano dal Maggi. Quello sulla Gerusalemme Liberata, nella occasione che questo Poema fu voltato in iglese dal Wiffen, vide la luce nella Rivista di Westminster nel 1827; ma noi l'abbiamo qui pubblicato sull'originale italiano che si conserva autografo fra le carte labroniche. Delle poesie liriche del Tasso il Foscolo tenne proposito nel New-Monthly magazine (1822); e questa che noi pubblichiamo ne è la prima versione italiana. Il medesimo diciamo dell'articoletto sopra Sordello, già edito nella Eurupean Review, col quale in questo volume comincia la seconda serie, dei Poeti minori. Lo scritto intorno a Federigo 11 e Pietro delle Vigne, e l'altro intorno a Guido Cavalcanti, tradotti ora per la prima volta in nostra lingua, si trovano nel New-Monthly magazine (1822). Le postille alle Rime dell'ultimo poeta di sopra rammentato, scritte dal Foscolo nel 1813, e finora inedite, fregiano questa edizione per la cortesia degli Eredi della Donna gentile, i quali permisero al compianto nostro amico e predecessore Cosimo Fabiani di copiarle da un esemplare di esse Rime annotato dal Foscolo, e che si conserva presso di loro. L'articolo sulle poesie di Michelangelo ebbe luogo nel sopraccitato New-Monthly magazine: questa poi è la prima versione che ne viene pubblicata in nostra lingua. L'originale italiano di quello sul Filicaja esiste manoscritto fra le carte labroniche, copiato da un amanuense, con correzioni di pugno del Foscolo. I quattro che succedono ad esso sono tolti dalla edizione del Gondoliere del 1842. E sul proposito di essi ci è grato aggiungere che, avendoli noi serbati apposį, tamente per questo luogo, nel ripubblicarli nella nostra collezione, rendiamo i debiti ringraziamenti ai Compilatori dell' Eco peloritano, i quali gentilmente già ci avvertirono, onde a caso non venissero trascurati. L'articolo intitolato Storia del sonetto italiano con cui comincia la terza serie di questo volume, è quale fu inviato dall'Autore, come ricordo d'affetto alla Donna gentile nel principiare dell' anno 1816; se non che noi lo abbiamo in qualche modo completato, coll' aggiungere agli altri sonetti dei varj secoli, quelli di che il Foscolo non potè rammentarsi. L'altro sulle Novelle di Luigi Sanvitale è quale fu edito nella sovraccitata edizione del Gondoliere. Quello sulla Letteratura italiana periodica viene ora per la prima volta tradotto dall'inglese, e trovasi nella Rivista Europea del 1824. Quello sul Digamma eolico fregiò la Rivista quadrimestrale (luglio 1822), e fu già tradotto e stampato in Milano dal Maggi. Con questo il Foscolo acquistò principalmente fama di dotto fra gl' Inglesi, e sembra che egli se ne compiacesse non poco, mentre diede il nome di Digamma a quella villetta, che, peraltro, malauguratamente, prese a fabbricare in Londra, poichè ebbe non piccola parte ne'suoi dissesti economici. Finalmente l'Esperimento sopra un metodo d'istituzioni letterarie sigilla il presente volume, ed anch'esso è tolto dalla edizione del Gondoliere del benemerito e lacrimato Luigi Carrer. F. S. ORLANDINI. ENRICO MAYER. BARBARINA LADY DACRE. Signora, Cosi la gratitudine mia, o Signora, come l'opinione di que' ragguardevoli letterati, il cui gentile ajuto, vinto solo da' vostri, mi fece atto a presentare i miei Saggi all'inglese leggitore, m3 incuorano a intitolarli al nome di vostra Signoria. A una voce e animata da nazionale orgoglio essi proclamano, che i vostri versi serbarono gli spiriti medesimi del Petrarca con tal fedeltà, da sperarsi appena, e certo non conseguita da verun' altra versione. Ciascuno poi di quanti contribuirono a questo volume, rassegnando la parte sua alla riconoscenza, spera che l'offerta ne potrà venire accettata da voi sola. Ho l'onor d' essere, South Bank, Regent's Park, Vostro grato e devoto servitore UGO FOSCOLO. |