Prima di tutto mettiamoci alla prefenza di Dio, e adoriamolo dicendo. Io Mlo Dio fo voi e me che voi fiete qui prefente, e in ogni luogo. Umiliato dinanzi a voi adoro la Maestà voftra fuprema nella femplicità d' una fola natura, e nella verità di tre perfone; riconofco la mia dipendenza, e la diftanza infi nita, che paffa_tra il qua le non fono che polvere e cenere Mi fottometto di buon cuore a quel potere affoluto che voi avete fopra di me, e fopra quella vita, che ho ricevuta da voi, e che voi potete ritogliermi quando vi piace. Rientriamo in noi medefimi, ripassando Sopra tutta la giornata, rammemorando le frequenti grazie ricevute da Dio tanta per Anima, che pel Corpo, Rendimento di grazie. M To Dio che, mifericordie, delle mi guidafte, quali non ceffate di e mi nodrifte dalla ricolmarmi, Non mia infanzia, mi folo cotefto giorconfeffo affatto in-no, ma tutti queldegno delle tante grazie, e delle tante li della mia vita ne fono pieni; ve ne queft' oggi, di tut- ringrazio,e ve ne do gloria, e ve ne benedico con tutto il mio fpirito. Vi prometto di fervir- fono per fare nell' mene per accrefce-avvenire, e concere l'amor mio verdetemi in fine di fo di voi. Fate ch' io fia fedele alla mia parola; datemi grazia di apparecchiarmi come fi conviene al conto ftrettiffimo che debbo rendervi.un giorno di tutto ciò che ho fatto in poter giugnere alla gloria celefte alla quale voi mi difponete, e mi chiamate coll' affluenza delle tante grazie, che mi compartite fu que fta terra fia. ESAME DI COSCIENZA. Così Cominciate colte, difpiaciuto a domandare a Dio, o in penfieri, Dio i lumi necef- o in parole, o in farj per conofcereazioni fe avete i voftri peccati. foddisfatto a tutti Richiamate di poii voftri doveri; fe nella voftra mente avete fatto torto tutta quella gior- ad alcuno; fe avenata fotto un fol te trafcurato di fapunto di vista. Efa-re il bene qual minate in che ave- lefempio avete da to. e. con to al voftro Prof Signor mio Dio, fimo; con qual che malgrado la rispetto, mia enorme ingraqual divozione ave. titudine e non te fatte le vostre oftanti tutte le mie orazioni, éc. Do- iniquità, fiete per po quefta breve, anche mio Padre, ma fincera fcorfa confeffo, che ho penetrato dal più peccato contro il vivo dolore Cielo che deve da una contrizio-effere irritato dalne foprannaturale le mie offefe, e alla vifta de' vo- verfo voi il miftri peccati, dite-gliore di tutti i gli come il Figliuolo Prodigo: Pater, peccavi in calum & coram te Padri, e confeffo che più non merito d' effer trattato come vostro Figliuo jam non fum di-lo; ma per quanto gnus vocari Filius tuus. Mio Padre, ho peccato alla prefenza di tutto il Cielo, e fotto gli occhi voftri, non merito di effer chia mato voftro Figliuolo; ma voi fiete fempre mio Padre. indegno io fia delle voftre bontà ho ancora la dolce confidenza nella voftra infinita mifericordia, che facendomi voi ancora la grazia di conofcere, e di deteftare le mie offe fe, volete ancora a me perdonarle . Ah! nea . e tutte titudini, le mie omiffioni le mie iniquità Detefto con tutto il mio cuore tutti i miei peccati, , di ין terli coll' ajuto Ah! che farebbe di me, fe colto all'improvvifo in in quefta notte da una morte fubitaportaffi tante iniquità al vostro e faccio un fermo formidabile tribu-proponimento nale? Non vi è non più commetche la voftra infinita mifericordia, e la voftra bontà fenza mifura, che mi reftituifcano il coraggio non vi fono che i meriti infiniti del mio Sal-evitarne vatore Gefucristo e l'onnipotente interceffione della Santa Vergine mia buona Madre, che mi facciano facciano fperare il perdono. Perdonatemi quefii peccati, e ti quelli, che ho commeffi in tutto il corfo di mia vita; perdonatemi e tut fioni : non lafciar cofa alcuna per ripa rarvi. Miferere mei, Deus, fecundum magnam mifericordiam tuam: & fecundum multitudinem miferationum tuarum dele iniquitatem meam. Abbiate pietà di tutte le mie ingra- Ime, o mio Dio e ca рес e come io fono il maggiore fra' catori, così imploro la vostra mifericordia maggiore. Confeffo che per intenerirvi fopra di me, è neceffaria tutta intera la voftra bontà, e perciò fopra la di lei eftenfione infinita io fondo la fperanza del mio perdono. Peccavi, inique egi: Ho peccato, o Signore, ho peccato e l' abufo che ho fatto di voftre grazie, il poco cafo che ho fatto de' voftri Precetti, mi rendono fenza fcufa multum eft enim: numero e la VO gravezza de' miei peccati, fono del tutto adattati a far rifplendere di vantaggio la ftra bontà. Ma alla fine per gran peccatore ch' io fia, e per quanto fia giufta la voftra collera fon ficuro ch'ella non refifterà ad un cuor contrito, ed umiliato. Cor contritum, & humiliatum Deus, non defpicies. Non folo de' peccati conofciuti vi domandò qui il perdono, Dio di mifericor-. dia; purificate anMa quanto più cora l'anima mia dalle macchie che tanto più fpero ha contratte, ed nella voltra mife- io non vi fcorso; ricordia: Propitia fono colpevole e beris peccato meo; peccati che ho E com |